Le foto vincitrici del concorso fotografico sull’inquinamento navale #UNMAREDIFUMO
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COMUNICATO STAMPA
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Le foto vincitrici del concorso fotografico sull’inquinamento navale #UNMAREDIFUMO
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Le foto vincitrici del concorso fotografico sull’inquinamento navale #UNMAREDIFUMO
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Le foto vincitrici del concorso fotografico sull’inquinamento navale #UNMAREDIFUMO
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Le foto vincitrici del concorso fotografico sull’inquinamento navale #UNMAREDIFUMO
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Le foto vincitrici del concorso fotografico sull’inquinamento navale #UNMAREDIFUMO
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Le foto vincitrici del concorso fotografico sull’inquinamento navale #UNMAREDIFUMO
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Le foto vincitrici del concorso fotografico sull’inquinamento navale #UNMAREDIFUMO
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Le foto vincitrici del concorso fotografico sull’inquinamento navale #UNMAREDIFUMO
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Nel Mediterraneo, una nave da crociera inquina come 5 milioni di automobili, danneggiando la salute umana e alterando il clima. Eppure il problema è sottovalutato. Le tantissime foto scattate nel corso dell’estate testimoniano il crescente interesse per questo problema, molto sentito soprattutto nelle città di porto
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L’impatto delle emissioni navali sulla qualità dell’aria che respiriamo viene quasi sempre ignorato. Eppure è altamente nocivo. Per gli uomini e per l’ambiente. Da oltre un anno, Cittadini per l’Aria onlus è impegnata nel progetto europeo“Facciamo respirare il Mediterraneo” per chiedere misure urgenti che limitino questa forma di inquinamento poco conosciuta e sensibilizzare l’opinione pubblica. Anche attraverso i social network e la fotografia.
Il concorso fotografico #UNMAREDIFUMO, promosso da Cittadini per l’Aria ha avuto centinaia di partecipanti. “Siamo contenti: è un segnale di attenzione importante e consapevolezza crescente”, spiega la presidente dell’associazione Anna Gerometta. “Il messaggio è chiaro. I cittadini chiedono alle istituzioni di affrontare il problema con urgenza: in palio c’è la salute di tutti noi”.
I DANNI L’inquinamento atmosferico prodotto dalle navi anche a molte miglia dalla costa viene trasportato dal vento sulla terraferma per centinaia di chilometri e peggiora la qualità dell’aria che respiriamo. Le emissioni navali soffocano le città di porto peggiorando la salute di chi vi abita e causando morti premature. In Europa, si calcola siano 50mila ogni anno. Le emissioni navali, inoltre, sono responsabili, a livello globale, del 2,5% dei gas climalteranti. E sono in netta crescita: secondo recenti stime, entro il 2050 aumenteranno in una misura che si aggira fra il 50% al 250%.
Dal 2015, con l’entrata in vigore della nuova Direttiva del Consiglio relativa al tenore di zolfo dei combustibili per uso marittimo (Direttiva 2012/33/EU) le navi nel Mar Baltico, nel Mare del Nord e nella Manica devono usare carburanti il cui tenore di zolfo non sia superiore allo 0.10%. Queste norme hanno già, in poco più di un anno, dimezzato le concentrazioni di zolfo nelle aree interessate dell’Europa del Nord. Nel Mediterraneo, invece, le navi utilizzano carburanti il cui tenore di zolfo può raggiungere addirittura il 3,5%. E non utilizzano praticamente alcun sistema di riduzione delle emissioni. A parità di distanza percorsa, una nave da crociera emette inquinanti atmosferici pari a 5 milioni di automobili.
LE PROPOSTE Cittadini per l’Aria chiede che le emissioni in mare vengano ridotte per legge, così come accade per i mezzi di terra. “Vogliamo che, anche nel nostro Mediterraneo, vengano adottate normative per garantire l’utilizzo di carburanti più puliti, l’adozione di tecnologie e sistemi di riduzione delle emissioni, come la riduzione della velocità e la modulazione delle rotte per utilizzare le correnti”, spiega Gerometta.
“I paesi europei del bacino del Mediterraneo – prosegue la presidente di Cittadini per l’Aria – devono intervenire facendo sì che si istituisca un’area a controllo delle emissioni anche nel Mediterraneo, come già esiste nel Mare del Nord. E l’Italia, che ha l’estensione delle coste maggiore e un’esposizione della sua popolazione elevatissima deve assumere un ruolo leader in Europa affinché si creino le condizioni perché ciò avvenga”.
“Il Mediterraneo è casa nostra e la qualità dell’aria che vi si respira deve essere protetta”, aggiunge Angela Missoni, direttrice creativa Missoni e presidente della giuria di #UNMAREDIFUMO. “Un’industria del mare non sostenibile non è compatibile con la tutela della salute delle persone, il futuro del nostro pianeta e l’ambiente fragile che il Mediterraneo rappresenta”.
“L’Italia deve inoltre ripensare all’importanza della pianificazione e dello sviluppo strategico delle città, valutando gli impatti ambientali della portualità con maggiore attenzione”, conclude Jane da Mosto, co fondatrice dell’ong We are Here Venice, che ha contribuito alla realizzazione del concorso.
I VINCITORI E LA GIURIA Le foto che immortalano l’inquinamento navale per #UNMAREDIFUMO sono arrivate da tutta Italia e anche dall’estero. Ritraggono traghetti, porta container e navi da crociera, con camini fumanti sotto le finestre delle nostre case o in mare aperto. Tra di esse, ne sono state selezionate 8, che riceveranno i premi offerti dalla Scuola di Mare Santa Teresa, Patagonia, il Giornale della Vela e BIOECOGEO.
Primo classificato è uno scatto di Alessandro Fosca, di Cattolica (RN), realizzato al porto di Livorno.
A scegliere le foto premiate è stata una giuria composta da Angela Missoni, direttrice creativa Missoni, Taiye Selasi, scrittrice, Jeff Goodell, giornalista Rolling Stone magazine e autore di “The water will come: Rising Seas, Sinking Cities, and the Remaking of the Civilised World”; Lidia Fersuoch, presidente Italia Nostra – Venezia, e Marta Weiss, curatrice della sezione fotografia del Victoria & Albert Museum di Londra, che ha sottolineato “Nel valutare le fotografie, ho tenuto conto nella valutazione il contrasto tra il luogo cittadino e l’inquinamento che lo affligge”.
I PROMOTORI E IL PROGETTO “FACCIAMO RESPIRARE IL MEDITERRANEO” #UNMAREDIFUMO è promosso da Cittadini per l’Ariacon il sostegno di We are here Venice – Coordinamento Livorno Porto Pulito – Italia Nostra Marche – Forum Ambientalista Civitavecchia – Comitato No Grandi Navi/Ambiente Venezia – Spezia Via Dal Carbone – Savona Porto Elettrico – Comitato Tutela Ambientale Genova Centro-Ovest- Peacelink.
Il progetto “Facciamo respirare il Mediterraneo” è invece sostenuto sostenuto dall’associazione tedesca NABU e coinvolge diverse associazioni di paesi europei che affacciano sul Mediterraneo. Per maggiori informazioni:www.cittadiniperlaria.org/il-progetto-facciamo-respirare-il-mediterraneo/
La raccolta di foto-denuncia non si ferma qui. Cittadini per l’aria invita tutti a mantenere alta l’attenzione su questo tema e a continuare ad inviare le foto più belle pubblicandole su Instagram e Twitter (#UNMAREDIFUMO) e condividendole con @citizensforair.
A questo link sono disponibili le foto vincitrici del concorso e l’elenco completo dei vincitori e dei premi: http://bit.ly/unmaredifumo_fotogallery
Milano 13 dicembre 2017
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Nel Mediterraneo, una nave da crociera inquina come 5 milioni di automobili, danneggiando la salute umana e alterando il clima. Eppure il problema è sottovalutato. Le tantissime foto scattate nel corso dell’estate testimoniano il crescente interesse per questo problema, molto sentito soprattutto nelle città di porto
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Nel Mediterraneo, una nave da crociera inquina come 5 milioni di automobili, danneggiando la salute umana e alterando il clima. Eppure il problema è sottovalutato. Le tantissime foto scattate nel corso dell’estate testimoniano il crescente interesse per questo problema, molto sentito soprattutto nelle città di porto
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Nel Mediterraneo, una nave da crociera inquina come 5 milioni di automobili, danneggiando la salute umana e alterando il clima. Eppure il problema è sottovalutato. Le tantissime foto scattate nel corso dell’estate testimoniano il crescente interesse per questo problema, molto sentito soprattutto nelle città di porto
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L’impatto delle emissioni navali sulla qualità dell’aria che respiriamo viene quasi sempre ignorato. Eppure è altamente nocivo. Per gli uomini e per l’ambiente. Da oltre un anno, Cittadini per l’Aria onlus è impegnata nel progetto europeo“Facciamo respirare il Mediterraneo” per chiedere misure urgenti che limitino questa forma di inquinamento poco conosciuta e sensibilizzare l’opinione pubblica. Anche attraverso i social network e la fotografia.
Il concorso fotografico #UNMAREDIFUMO, promosso da Cittadini per l’Aria ha avuto centinaia di partecipanti. “Siamo contenti: è un segnale di attenzione importante e consapevolezza crescente”, spiega la presidente dell’associazione Anna Gerometta. “Il messaggio è chiaro. I cittadini chiedono alle istituzioni di affrontare il problema con urgenza: in palio c’è la salute di tutti noi”.
I DANNI L’inquinamento atmosferico prodotto dalle navi anche a molte miglia dalla costa viene trasportato dal vento sulla terraferma per centinaia di chilometri e peggiora la qualità dell’aria che respiriamo. Le emissioni navali soffocano le città di porto peggiorando la salute di chi vi abita e causando morti premature. In Europa, si calcola siano 50mila ogni anno. Le emissioni navali, inoltre, sono responsabili, a livello globale, del 2,5% dei gas climalteranti. E sono in netta crescita: secondo recenti stime, entro il 2050 aumenteranno in una misura che si aggira fra il 50% al 250%.
Dal 2015, con l’entrata in vigore della nuova Direttiva del Consiglio relativa al tenore di zolfo dei combustibili per uso marittimo (Direttiva 2012/33/EU) le navi nel Mar Baltico, nel Mare del Nord e nella Manica devono usare carburanti il cui tenore di zolfo non sia superiore allo 0.10%. Queste norme hanno già, in poco più di un anno, dimezzato le concentrazioni di zolfo nelle aree interessate dell’Europa del Nord. Nel Mediterraneo, invece, le navi utilizzano carburanti il cui tenore di zolfo può raggiungere addirittura il 3,5%. E non utilizzano praticamente alcun sistema di riduzione delle emissioni. A parità di distanza percorsa, una nave da crociera emette inquinanti atmosferici pari a 5 milioni di automobili.
LE PROPOSTE Cittadini per l’Aria chiede che le emissioni in mare vengano ridotte per legge, così come accade per i mezzi di terra. “Vogliamo che, anche nel nostro Mediterraneo, vengano adottate normative per garantire l’utilizzo di carburanti più puliti, l’adozione di tecnologie e sistemi di riduzione delle emissioni, come la riduzione della velocità e la modulazione delle rotte per utilizzare le correnti”, spiega Gerometta.
“I paesi europei del bacino del Mediterraneo – prosegue la presidente di Cittadini per l’Aria – devono intervenire facendo sì che si istituisca un’area a controllo delle emissioni anche nel Mediterraneo, come già esiste nel Mare del Nord. E l’Italia, che ha l’estensione delle coste maggiore e un’esposizione della sua popolazione elevatissima deve assumere un ruolo leader in Europa affinché si creino le condizioni perché ciò avvenga”.
“Il Mediterraneo è casa nostra e la qualità dell’aria che vi si respira deve essere protetta”, aggiunge Angela Missoni, direttrice creativa Missoni e presidente della giuria di #UNMAREDIFUMO. “Un’industria del mare non sostenibile non è compatibile con la tutela della salute delle persone, il futuro del nostro pianeta e l’ambiente fragile che il Mediterraneo rappresenta”.
“L’Italia deve inoltre ripensare all’importanza della pianificazione e dello sviluppo strategico delle città, valutando gli impatti ambientali della portualità con maggiore attenzione”, conclude Jane da Mosto, co fondatrice dell’ong We are Here Venice, che ha contribuito alla realizzazione del concorso.
I VINCITORI E LA GIURIA Le foto che immortalano l’inquinamento navale per #UNMAREDIFUMO sono arrivate da tutta Italia e anche dall’estero. Ritraggono traghetti, porta container e navi da crociera, con camini fumanti sotto le finestre delle nostre case o in mare aperto. Tra di esse, ne sono state selezionate 8, che riceveranno i premi offerti dalla Scuola di Mare Santa Teresa, Patagonia, il Giornale della Vela e BIOECOGEO.
Primo classificato è uno scatto di Alessandro Fosca, di Cattolica (RN), realizzato al porto di Livorno.
A scegliere le foto premiate è stata una giuria composta da Angela Missoni, direttrice creativa Missoni, Taiye Selasi, scrittrice, Jeff Goodell, giornalista Rolling Stone magazine e autore di “The water will come: Rising Seas, Sinking Cities, and the Remaking of the Civilised World”; Lidia Fersuoch, presidente Italia Nostra – Venezia, e Marta Weiss, curatrice della sezione fotografia del Victoria & Albert Museum di Londra, che ha sottolineato “Nel valutare le fotografie, ho tenuto conto nella valutazione il contrasto tra il luogo cittadino e l’inquinamento che lo affligge”.
I PROMOTORI E IL PROGETTO “FACCIAMO RESPIRARE IL MEDITERRANEO” #UNMAREDIFUMO è promosso da Cittadini per l’Ariacon il sostegno di We are here Venice – Coordinamento Livorno Porto Pulito – Italia Nostra Marche – Forum Ambientalista Civitavecchia – Comitato No Grandi Navi/Ambiente Venezia – Spezia Via Dal Carbone – Savona Porto Elettrico – Comitato Tutela Ambientale Genova Centro-Ovest- Peacelink.
Il progetto “Facciamo respirare il Mediterraneo” è invece sostenuto sostenuto dall’associazione tedesca NABU e coinvolge diverse associazioni di paesi europei che affacciano sul Mediterraneo. Per maggiori informazioni:www.cittadiniperlaria.org/il-progetto-facciamo-respirare-il-mediterraneo/
La raccolta di foto-denuncia non si ferma qui. Cittadini per l’aria invita tutti a mantenere alta l’attenzione su questo tema e a continuare ad inviare le foto più belle pubblicandole su Instagram e Twitter (#UNMAREDIFUMO) e condividendole con @citizensforair.
A questo link sono disponibili le foto vincitrici del concorso e l’elenco completo dei vincitori e dei premi: http://bit.ly/unmaredifumo_fotogallery
Milano 13 dicembre 2017
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L’impatto delle emissioni navali sulla qualità dell’aria che respiriamo viene quasi sempre ignorato. Eppure è altamente nocivo. Per gli uomini e per l’ambiente. Da oltre un anno, Cittadini per l’Aria onlus è impegnata nel progetto europeo“Facciamo respirare il Mediterraneo” per chiedere misure urgenti che limitino questa forma di inquinamento poco conosciuta e sensibilizzare l’opinione pubblica. Anche attraverso i social network e la fotografia.
Il concorso fotografico #UNMAREDIFUMO, promosso da Cittadini per l’Aria ha avuto centinaia di partecipanti. “Siamo contenti: è un segnale di attenzione importante e consapevolezza crescente”, spiega la presidente dell’associazione Anna Gerometta. “Il messaggio è chiaro. I cittadini chiedono alle istituzioni di affrontare il problema con urgenza: in palio c’è la salute di tutti noi”.
I DANNI L’inquinamento atmosferico prodotto dalle navi anche a molte miglia dalla costa viene trasportato dal vento sulla terraferma per centinaia di chilometri e peggiora la qualità dell’aria che respiriamo. Le emissioni navali soffocano le città di porto peggiorando la salute di chi vi abita e causando morti premature. In Europa, si calcola siano 50mila ogni anno. Le emissioni navali, inoltre, sono responsabili, a livello globale, del 2,5% dei gas climalteranti. E sono in netta crescita: secondo recenti stime, entro il 2050 aumenteranno in una misura che si aggira fra il 50% al 250%.
Dal 2015, con l’entrata in vigore della nuova Direttiva del Consiglio relativa al tenore di zolfo dei combustibili per uso marittimo (Direttiva 2012/33/EU) le navi nel Mar Baltico, nel Mare del Nord e nella Manica devono usare carburanti il cui tenore di zolfo non sia superiore allo 0.10%. Queste norme hanno già, in poco più di un anno, dimezzato le concentrazioni di zolfo nelle aree interessate dell’Europa del Nord. Nel Mediterraneo, invece, le navi utilizzano carburanti il cui tenore di zolfo può raggiungere addirittura il 3,5%. E non utilizzano praticamente alcun sistema di riduzione delle emissioni. A parità di distanza percorsa, una nave da crociera emette inquinanti atmosferici pari a 5 milioni di automobili.
LE PROPOSTE Cittadini per l’Aria chiede che le emissioni in mare vengano ridotte per legge, così come accade per i mezzi di terra. “Vogliamo che, anche nel nostro Mediterraneo, vengano adottate normative per garantire l’utilizzo di carburanti più puliti, l’adozione di tecnologie e sistemi di riduzione delle emissioni, come la riduzione della velocità e la modulazione delle rotte per utilizzare le correnti”, spiega Gerometta.
“I paesi europei del bacino del Mediterraneo – prosegue la presidente di Cittadini per l’Aria – devono intervenire facendo sì che si istituisca un’area a controllo delle emissioni anche nel Mediterraneo, come già esiste nel Mare del Nord. E l’Italia, che ha l’estensione delle coste maggiore e un’esposizione della sua popolazione elevatissima deve assumere un ruolo leader in Europa affinché si creino le condizioni perché ciò avvenga”.
“Il Mediterraneo è casa nostra e la qualità dell’aria che vi si respira deve essere protetta”, aggiunge Angela Missoni, direttrice creativa Missoni e presidente della giuria di #UNMAREDIFUMO. “Un’industria del mare non sostenibile non è compatibile con la tutela della salute delle persone, il futuro del nostro pianeta e l’ambiente fragile che il Mediterraneo rappresenta”.
“L’Italia deve inoltre ripensare all’importanza della pianificazione e dello sviluppo strategico delle città, valutando gli impatti ambientali della portualità con maggiore attenzione”, conclude Jane da Mosto, co fondatrice dell’ong We are Here Venice, che ha contribuito alla realizzazione del concorso.
I VINCITORI E LA GIURIA Le foto che immortalano l’inquinamento navale per #UNMAREDIFUMO sono arrivate da tutta Italia e anche dall’estero. Ritraggono traghetti, porta container e navi da crociera, con camini fumanti sotto le finestre delle nostre case o in mare aperto. Tra di esse, ne sono state selezionate 8, che riceveranno i premi offerti dalla Scuola di Mare Santa Teresa, Patagonia, il Giornale della Vela e BIOECOGEO.
Primo classificato è uno scatto di Alessandro Fosca, di Cattolica (RN), realizzato al porto di Livorno.
A scegliere le foto premiate è stata una giuria composta da Angela Missoni, direttrice creativa Missoni, Taiye Selasi, scrittrice, Jeff Goodell, giornalista Rolling Stone magazine e autore di “The water will come: Rising Seas, Sinking Cities, and the Remaking of the Civilised World”; Lidia Fersuoch, presidente Italia Nostra – Venezia, e Marta Weiss, curatrice della sezione fotografia del Victoria & Albert Museum di Londra, che ha sottolineato “Nel valutare le fotografie, ho tenuto conto nella valutazione il contrasto tra il luogo cittadino e l’inquinamento che lo affligge”.
I PROMOTORI E IL PROGETTO “FACCIAMO RESPIRARE IL MEDITERRANEO” #UNMAREDIFUMO è promosso da Cittadini per l’Ariacon il sostegno di We are here Venice – Coordinamento Livorno Porto Pulito – Italia Nostra Marche – Forum Ambientalista Civitavecchia – Comitato No Grandi Navi/Ambiente Venezia – Spezia Via Dal Carbone – Savona Porto Elettrico – Comitato Tutela Ambientale Genova Centro-Ovest- Peacelink.
Il progetto “Facciamo respirare il Mediterraneo” è invece sostenuto sostenuto dall’associazione tedesca NABU e coinvolge diverse associazioni di paesi europei che affacciano sul Mediterraneo. Per maggiori informazioni:www.cittadiniperlaria.org/il-progetto-facciamo-respirare-il-mediterraneo/
La raccolta di foto-denuncia non si ferma qui. Cittadini per l’aria invita tutti a mantenere alta l’attenzione su questo tema e a continuare ad inviare le foto più belle pubblicandole su Instagram e Twitter (#UNMAREDIFUMO) e condividendole con @citizensforair.
A questo link sono disponibili le foto vincitrici del concorso e l’elenco completo dei vincitori e dei premi: http://bit.ly/unmaredifumo_fotogallery
Milano 13 dicembre 2017
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L’impatto delle emissioni navali sulla qualità dell’aria che respiriamo viene quasi sempre ignorato. Eppure è altamente nocivo. Per gli uomini e per l’ambiente. Da oltre un anno, Cittadini per l’Aria onlus è impegnata nel progetto europeo“Facciamo respirare il Mediterraneo” per chiedere misure urgenti che limitino questa forma di inquinamento poco conosciuta e sensibilizzare l’opinione pubblica. Anche attraverso i social network e la fotografia.
Il concorso fotografico #UNMAREDIFUMO, promosso da Cittadini per l’Aria ha avuto centinaia di partecipanti. “Siamo contenti: è un segnale di attenzione importante e consapevolezza crescente”, spiega la presidente dell’associazione Anna Gerometta. “Il messaggio è chiaro. I cittadini chiedono alle istituzioni di affrontare il problema con urgenza: in palio c’è la salute di tutti noi”.
I DANNI L’inquinamento atmosferico prodotto dalle navi anche a molte miglia dalla costa viene trasportato dal vento sulla terraferma per centinaia di chilometri e peggiora la qualità dell’aria che respiriamo. Le emissioni navali soffocano le città di porto peggiorando la salute di chi vi abita e causando morti premature. In Europa, si calcola siano 50mila ogni anno. Le emissioni navali, inoltre, sono responsabili, a livello globale, del 2,5% dei gas climalteranti. E sono in netta crescita: secondo recenti stime, entro il 2050 aumenteranno in una misura che si aggira fra il 50% al 250%.
Dal 2015, con l’entrata in vigore della nuova Direttiva del Consiglio relativa al tenore di zolfo dei combustibili per uso marittimo (Direttiva 2012/33/EU) le navi nel Mar Baltico, nel Mare del Nord e nella Manica devono usare carburanti il cui tenore di zolfo non sia superiore allo 0.10%. Queste norme hanno già, in poco più di un anno, dimezzato le concentrazioni di zolfo nelle aree interessate dell’Europa del Nord. Nel Mediterraneo, invece, le navi utilizzano carburanti il cui tenore di zolfo può raggiungere addirittura il 3,5%. E non utilizzano praticamente alcun sistema di riduzione delle emissioni. A parità di distanza percorsa, una nave da crociera emette inquinanti atmosferici pari a 5 milioni di automobili.
LE PROPOSTE Cittadini per l’Aria chiede che le emissioni in mare vengano ridotte per legge, così come accade per i mezzi di terra. “Vogliamo che, anche nel nostro Mediterraneo, vengano adottate normative per garantire l’utilizzo di carburanti più puliti, l’adozione di tecnologie e sistemi di riduzione delle emissioni, come la riduzione della velocità e la modulazione delle rotte per utilizzare le correnti”, spiega Gerometta.
“I paesi europei del bacino del Mediterraneo – prosegue la presidente di Cittadini per l’Aria – devono intervenire facendo sì che si istituisca un’area a controllo delle emissioni anche nel Mediterraneo, come già esiste nel Mare del Nord. E l’Italia, che ha l’estensione delle coste maggiore e un’esposizione della sua popolazione elevatissima deve assumere un ruolo leader in Europa affinché si creino le condizioni perché ciò avvenga”.
“Il Mediterraneo è casa nostra e la qualità dell’aria che vi si respira deve essere protetta”, aggiunge Angela Missoni, direttrice creativa Missoni e presidente della giuria di #UNMAREDIFUMO. “Un’industria del mare non sostenibile non è compatibile con la tutela della salute delle persone, il futuro del nostro pianeta e l’ambiente fragile che il Mediterraneo rappresenta”.
“L’Italia deve inoltre ripensare all’importanza della pianificazione e dello sviluppo strategico delle città, valutando gli impatti ambientali della portualità con maggiore attenzione”, conclude Jane da Mosto, co fondatrice dell’ong We are Here Venice, che ha contribuito alla realizzazione del concorso.
I VINCITORI E LA GIURIA Le foto che immortalano l’inquinamento navale per #UNMAREDIFUMO sono arrivate da tutta Italia e anche dall’estero. Ritraggono traghetti, porta container e navi da crociera, con camini fumanti sotto le finestre delle nostre case o in mare aperto. Tra di esse, ne sono state selezionate 8, che riceveranno i premi offerti dalla Scuola di Mare Santa Teresa, Patagonia, il Giornale della Vela e BIOECOGEO.
Primo classificato è uno scatto di Alessandro Fosca, di Cattolica (RN), realizzato al porto di Livorno.
A scegliere le foto premiate è stata una giuria composta da Angela Missoni, direttrice creativa Missoni, Taiye Selasi, scrittrice, Jeff Goodell, giornalista Rolling Stone magazine e autore di “The water will come: Rising Seas, Sinking Cities, and the Remaking of the Civilised World”; Lidia Fersuoch, presidente Italia Nostra – Venezia, e Marta Weiss, curatrice della sezione fotografia del Victoria & Albert Museum di Londra, che ha sottolineato “Nel valutare le fotografie, ho tenuto conto nella valutazione il contrasto tra il luogo cittadino e l’inquinamento che lo affligge”.
I PROMOTORI E IL PROGETTO “FACCIAMO RESPIRARE IL MEDITERRANEO” #UNMAREDIFUMO è promosso da Cittadini per l’Ariacon il sostegno di We are here Venice – Coordinamento Livorno Porto Pulito – Italia Nostra Marche – Forum Ambientalista Civitavecchia – Comitato No Grandi Navi/Ambiente Venezia – Spezia Via Dal Carbone – Savona Porto Elettrico – Comitato Tutela Ambientale Genova Centro-Ovest- Peacelink.
Il progetto “Facciamo respirare il Mediterraneo” è invece sostenuto sostenuto dall’associazione tedesca NABU e coinvolge diverse associazioni di paesi europei che affacciano sul Mediterraneo. Per maggiori informazioni:www.cittadiniperlaria.org/il-progetto-facciamo-respirare-il-mediterraneo/
La raccolta di foto-denuncia non si ferma qui. Cittadini per l’aria invita tutti a mantenere alta l’attenzione su questo tema e a continuare ad inviare le foto più belle pubblicandole su Instagram e Twitter (#UNMAREDIFUMO) e condividendole con @citizensforair.
A questo link sono disponibili le foto vincitrici del concorso e l’elenco completo dei vincitori e dei premi: http://bit.ly/unmaredifumo_fotogallery
Milano 13 dicembre 2017
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Nel Mediterraneo, una nave da crociera inquina come 5 milioni di automobili, danneggiando la salute umana e alterando il clima. Eppure il problema è sottovalutato. Le tantissime foto scattate nel corso dell’estate testimoniano il crescente interesse per questo problema, molto sentito soprattutto nelle città di porto
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Nel Mediterraneo, una nave da crociera inquina come 5 milioni di automobili, danneggiando la salute umana e alterando il clima. Eppure il problema è sottovalutato. Le tantissime foto scattate nel corso dell’estate testimoniano il crescente interesse per questo problema, molto sentito soprattutto nelle città di porto
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Nel Mediterraneo, una nave da crociera inquina come 5 milioni di automobili, danneggiando la salute umana e alterando il clima. Eppure il problema è sottovalutato. Le tantissime foto scattate nel corso dell’estate testimoniano il crescente interesse per questo problema, molto sentito soprattutto nelle città di porto
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Nel Mediterraneo, una nave da crociera inquina come 5 milioni di automobili, danneggiando la salute umana e alterando il clima. Eppure il problema è sottovalutato. Le tantissime foto scattate nel corso dell’estate testimoniano il crescente interesse per questo problema, molto sentito soprattutto nelle città di porto
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L’impatto delle emissioni navali sulla qualità dell’aria che respiriamo viene quasi sempre ignorato. Eppure è altamente nocivo. Per gli uomini e per l’ambiente. Da oltre un anno, Cittadini per l’Aria onlus è impegnata nel progetto europeo“Facciamo respirare il Mediterraneo” per chiedere misure urgenti che limitino questa forma di inquinamento poco conosciuta e sensibilizzare l’opinione pubblica. Anche attraverso i social network e la fotografia.
Il concorso fotografico #UNMAREDIFUMO, promosso da Cittadini per l’Aria ha avuto centinaia di partecipanti. “Siamo contenti: è un segnale di attenzione importante e consapevolezza crescente”, spiega la presidente dell’associazione Anna Gerometta. “Il messaggio è chiaro. I cittadini chiedono alle istituzioni di affrontare il problema con urgenza: in palio c’è la salute di tutti noi”.
I DANNI L’inquinamento atmosferico prodotto dalle navi anche a molte miglia dalla costa viene trasportato dal vento sulla terraferma per centinaia di chilometri e peggiora la qualità dell’aria che respiriamo. Le emissioni navali soffocano le città di porto peggiorando la salute di chi vi abita e causando morti premature. In Europa, si calcola siano 50mila ogni anno. Le emissioni navali, inoltre, sono responsabili, a livello globale, del 2,5% dei gas climalteranti. E sono in netta crescita: secondo recenti stime, entro il 2050 aumenteranno in una misura che si aggira fra il 50% al 250%.
Dal 2015, con l’entrata in vigore della nuova Direttiva del Consiglio relativa al tenore di zolfo dei combustibili per uso marittimo (Direttiva 2012/33/EU) le navi nel Mar Baltico, nel Mare del Nord e nella Manica devono usare carburanti il cui tenore di zolfo non sia superiore allo 0.10%. Queste norme hanno già, in poco più di un anno, dimezzato le concentrazioni di zolfo nelle aree interessate dell’Europa del Nord. Nel Mediterraneo, invece, le navi utilizzano carburanti il cui tenore di zolfo può raggiungere addirittura il 3,5%. E non utilizzano praticamente alcun sistema di riduzione delle emissioni. A parità di distanza percorsa, una nave da crociera emette inquinanti atmosferici pari a 5 milioni di automobili.
LE PROPOSTE Cittadini per l’Aria chiede che le emissioni in mare vengano ridotte per legge, così come accade per i mezzi di terra. “Vogliamo che, anche nel nostro Mediterraneo, vengano adottate normative per garantire l’utilizzo di carburanti più puliti, l’adozione di tecnologie e sistemi di riduzione delle emissioni, come la riduzione della velocità e la modulazione delle rotte per utilizzare le correnti”, spiega Gerometta.
“I paesi europei del bacino del Mediterraneo – prosegue la presidente di Cittadini per l’Aria – devono intervenire facendo sì che si istituisca un’area a controllo delle emissioni anche nel Mediterraneo, come già esiste nel Mare del Nord. E l’Italia, che ha l’estensione delle coste maggiore e un’esposizione della sua popolazione elevatissima deve assumere un ruolo leader in Europa affinché si creino le condizioni perché ciò avvenga”.
“Il Mediterraneo è casa nostra e la qualità dell’aria che vi si respira deve essere protetta”, aggiunge Angela Missoni, direttrice creativa Missoni e presidente della giuria di #UNMAREDIFUMO. “Un’industria del mare non sostenibile non è compatibile con la tutela della salute delle persone, il futuro del nostro pianeta e l’ambiente fragile che il Mediterraneo rappresenta”.
“L’Italia deve inoltre ripensare all’importanza della pianificazione e dello sviluppo strategico delle città, valutando gli impatti ambientali della portualità con maggiore attenzione”, conclude Jane da Mosto, co fondatrice dell’ong We are Here Venice, che ha contribuito alla realizzazione del concorso.
I VINCITORI E LA GIURIA Le foto che immortalano l’inquinamento navale per #UNMAREDIFUMO sono arrivate da tutta Italia e anche dall’estero. Ritraggono traghetti, porta container e navi da crociera, con camini fumanti sotto le finestre delle nostre case o in mare aperto. Tra di esse, ne sono state selezionate 8, che riceveranno i premi offerti dalla Scuola di Mare Santa Teresa, Patagonia, il Giornale della Vela e BIOECOGEO.
Primo classificato è uno scatto di Alessandro Fosca, di Cattolica (RN), realizzato al porto di Livorno.
A scegliere le foto premiate è stata una giuria composta da Angela Missoni, direttrice creativa Missoni, Taiye Selasi, scrittrice, Jeff Goodell, giornalista Rolling Stone magazine e autore di “The water will come: Rising Seas, Sinking Cities, and the Remaking of the Civilised World”; Lidia Fersuoch, presidente Italia Nostra – Venezia, e Marta Weiss, curatrice della sezione fotografia del Victoria & Albert Museum di Londra, che ha sottolineato “Nel valutare le fotografie, ho tenuto conto nella valutazione il contrasto tra il luogo cittadino e l’inquinamento che lo affligge”.
I PROMOTORI E IL PROGETTO “FACCIAMO RESPIRARE IL MEDITERRANEO” #UNMAREDIFUMO è promosso da Cittadini per l’Ariacon il sostegno di We are here Venice – Coordinamento Livorno Porto Pulito – Italia Nostra Marche – Forum Ambientalista Civitavecchia – Comitato No Grandi Navi/Ambiente Venezia – Spezia Via Dal Carbone – Savona Porto Elettrico – Comitato Tutela Ambientale Genova Centro-Ovest- Peacelink.
Il progetto “Facciamo respirare il Mediterraneo” è invece sostenuto sostenuto dall’associazione tedesca NABU e coinvolge diverse associazioni di paesi europei che affacciano sul Mediterraneo. Per maggiori informazioni:www.cittadiniperlaria.org/il-progetto-facciamo-respirare-il-mediterraneo/
La raccolta di foto-denuncia non si ferma qui. Cittadini per l’aria invita tutti a mantenere alta l’attenzione su questo tema e a continuare ad inviare le foto più belle pubblicandole su Instagram e Twitter (#UNMAREDIFUMO) e condividendole con @citizensforair.
A questo link sono disponibili le foto vincitrici del concorso e l’elenco completo dei vincitori e dei premi: http://bit.ly/unmaredifumo_fotogallery
Milano 13 dicembre 2017
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L’impatto delle emissioni navali sulla qualità dell’aria che respiriamo viene quasi sempre ignorato. Eppure è altamente nocivo. Per gli uomini e per l’ambiente. Da oltre un anno, Cittadini per l’Aria onlus è impegnata nel progetto europeo“Facciamo respirare il Mediterraneo” per chiedere misure urgenti che limitino questa forma di inquinamento poco conosciuta e sensibilizzare l’opinione pubblica. Anche attraverso i social network e la fotografia.
Il concorso fotografico #UNMAREDIFUMO, promosso da Cittadini per l’Aria ha avuto centinaia di partecipanti. “Siamo contenti: è un segnale di attenzione importante e consapevolezza crescente”, spiega la presidente dell’associazione Anna Gerometta. “Il messaggio è chiaro. I cittadini chiedono alle istituzioni di affrontare il problema con urgenza: in palio c’è la salute di tutti noi”.
I DANNI L’inquinamento atmosferico prodotto dalle navi anche a molte miglia dalla costa viene trasportato dal vento sulla terraferma per centinaia di chilometri e peggiora la qualità dell’aria che respiriamo. Le emissioni navali soffocano le città di porto peggiorando la salute di chi vi abita e causando morti premature. In Europa, si calcola siano 50mila ogni anno. Le emissioni navali, inoltre, sono responsabili, a livello globale, del 2,5% dei gas climalteranti. E sono in netta crescita: secondo recenti stime, entro il 2050 aumenteranno in una misura che si aggira fra il 50% al 250%.
Dal 2015, con l’entrata in vigore della nuova Direttiva del Consiglio relativa al tenore di zolfo dei combustibili per uso marittimo (Direttiva 2012/33/EU) le navi nel Mar Baltico, nel Mare del Nord e nella Manica devono usare carburanti il cui tenore di zolfo non sia superiore allo 0.10%. Queste norme hanno già, in poco più di un anno, dimezzato le concentrazioni di zolfo nelle aree interessate dell’Europa del Nord. Nel Mediterraneo, invece, le navi utilizzano carburanti il cui tenore di zolfo può raggiungere addirittura il 3,5%. E non utilizzano praticamente alcun sistema di riduzione delle emissioni. A parità di distanza percorsa, una nave da crociera emette inquinanti atmosferici pari a 5 milioni di automobili.
LE PROPOSTE Cittadini per l’Aria chiede che le emissioni in mare vengano ridotte per legge, così come accade per i mezzi di terra. “Vogliamo che, anche nel nostro Mediterraneo, vengano adottate normative per garantire l’utilizzo di carburanti più puliti, l’adozione di tecnologie e sistemi di riduzione delle emissioni, come la riduzione della velocità e la modulazione delle rotte per utilizzare le correnti”, spiega Gerometta.
“I paesi europei del bacino del Mediterraneo – prosegue la presidente di Cittadini per l’Aria – devono intervenire facendo sì che si istituisca un’area a controllo delle emissioni anche nel Mediterraneo, come già esiste nel Mare del Nord. E l’Italia, che ha l’estensione delle coste maggiore e un’esposizione della sua popolazione elevatissima deve assumere un ruolo leader in Europa affinché si creino le condizioni perché ciò avvenga”.
“Il Mediterraneo è casa nostra e la qualità dell’aria che vi si respira deve essere protetta”, aggiunge Angela Missoni, direttrice creativa Missoni e presidente della giuria di #UNMAREDIFUMO. “Un’industria del mare non sostenibile non è compatibile con la tutela della salute delle persone, il futuro del nostro pianeta e l’ambiente fragile che il Mediterraneo rappresenta”.
“L’Italia deve inoltre ripensare all’importanza della pianificazione e dello sviluppo strategico delle città, valutando gli impatti ambientali della portualità con maggiore attenzione”, conclude Jane da Mosto, co fondatrice dell’ong We are Here Venice, che ha contribuito alla realizzazione del concorso.
I VINCITORI E LA GIURIA Le foto che immortalano l’inquinamento navale per #UNMAREDIFUMO sono arrivate da tutta Italia e anche dall’estero. Ritraggono traghetti, porta container e navi da crociera, con camini fumanti sotto le finestre delle nostre case o in mare aperto. Tra di esse, ne sono state selezionate 8, che riceveranno i premi offerti dalla Scuola di Mare Santa Teresa, Patagonia, il Giornale della Vela e BIOECOGEO.
Primo classificato è uno scatto di Alessandro Fosca, di Cattolica (RN), realizzato al porto di Livorno.
A scegliere le foto premiate è stata una giuria composta da Angela Missoni, direttrice creativa Missoni, Taiye Selasi, scrittrice, Jeff Goodell, giornalista Rolling Stone magazine e autore di “The water will come: Rising Seas, Sinking Cities, and the Remaking of the Civilised World”; Lidia Fersuoch, presidente Italia Nostra – Venezia, e Marta Weiss, curatrice della sezione fotografia del Victoria & Albert Museum di Londra, che ha sottolineato “Nel valutare le fotografie, ho tenuto conto nella valutazione il contrasto tra il luogo cittadino e l’inquinamento che lo affligge”.
I PROMOTORI E IL PROGETTO “FACCIAMO RESPIRARE IL MEDITERRANEO” #UNMAREDIFUMO è promosso da Cittadini per l’Ariacon il sostegno di We are here Venice – Coordinamento Livorno Porto Pulito – Italia Nostra Marche – Forum Ambientalista Civitavecchia – Comitato No Grandi Navi/Ambiente Venezia – Spezia Via Dal Carbone – Savona Porto Elettrico – Comitato Tutela Ambientale Genova Centro-Ovest- Peacelink.
Il progetto “Facciamo respirare il Mediterraneo” è invece sostenuto sostenuto dall’associazione tedesca NABU e coinvolge diverse associazioni di paesi europei che affacciano sul Mediterraneo. Per maggiori informazioni:www.cittadiniperlaria.org/il-progetto-facciamo-respirare-il-mediterraneo/
La raccolta di foto-denuncia non si ferma qui. Cittadini per l’aria invita tutti a mantenere alta l’attenzione su questo tema e a continuare ad inviare le foto più belle pubblicandole su Instagram e Twitter (#UNMAREDIFUMO) e condividendole con @citizensforair.
A questo link sono disponibili le foto vincitrici del concorso e l’elenco completo dei vincitori e dei premi: http://bit.ly/unmaredifumo_fotogallery
Milano 13 dicembre 2017
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L’impatto delle emissioni navali sulla qualità dell’aria che respiriamo viene quasi sempre ignorato. Eppure è altamente nocivo. Per gli uomini e per l’ambiente. Da oltre un anno, Cittadini per l’Aria onlus è impegnata nel progetto europeo“Facciamo respirare il Mediterraneo” per chiedere misure urgenti che limitino questa forma di inquinamento poco conosciuta e sensibilizzare l’opinione pubblica. Anche attraverso i social network e la fotografia.
Il concorso fotografico #UNMAREDIFUMO, promosso da Cittadini per l’Aria ha avuto centinaia di partecipanti. “Siamo contenti: è un segnale di attenzione importante e consapevolezza crescente”, spiega la presidente dell’associazione Anna Gerometta. “Il messaggio è chiaro. I cittadini chiedono alle istituzioni di affrontare il problema con urgenza: in palio c’è la salute di tutti noi”.
I DANNI L’inquinamento atmosferico prodotto dalle navi anche a molte miglia dalla costa viene trasportato dal vento sulla terraferma per centinaia di chilometri e peggiora la qualità dell’aria che respiriamo. Le emissioni navali soffocano le città di porto peggiorando la salute di chi vi abita e causando morti premature. In Europa, si calcola siano 50mila ogni anno. Le emissioni navali, inoltre, sono responsabili, a livello globale, del 2,5% dei gas climalteranti. E sono in netta crescita: secondo recenti stime, entro il 2050 aumenteranno in una misura che si aggira fra il 50% al 250%.
Dal 2015, con l’entrata in vigore della nuova Direttiva del Consiglio relativa al tenore di zolfo dei combustibili per uso marittimo (Direttiva 2012/33/EU) le navi nel Mar Baltico, nel Mare del Nord e nella Manica devono usare carburanti il cui tenore di zolfo non sia superiore allo 0.10%. Queste norme hanno già, in poco più di un anno, dimezzato le concentrazioni di zolfo nelle aree interessate dell’Europa del Nord. Nel Mediterraneo, invece, le navi utilizzano carburanti il cui tenore di zolfo può raggiungere addirittura il 3,5%. E non utilizzano praticamente alcun sistema di riduzione delle emissioni. A parità di distanza percorsa, una nave da crociera emette inquinanti atmosferici pari a 5 milioni di automobili.
LE PROPOSTE Cittadini per l’Aria chiede che le emissioni in mare vengano ridotte per legge, così come accade per i mezzi di terra. “Vogliamo che, anche nel nostro Mediterraneo, vengano adottate normative per garantire l’utilizzo di carburanti più puliti, l’adozione di tecnologie e sistemi di riduzione delle emissioni, come la riduzione della velocità e la modulazione delle rotte per utilizzare le correnti”, spiega Gerometta.
“I paesi europei del bacino del Mediterraneo – prosegue la presidente di Cittadini per l’Aria – devono intervenire facendo sì che si istituisca un’area a controllo delle emissioni anche nel Mediterraneo, come già esiste nel Mare del Nord. E l’Italia, che ha l’estensione delle coste maggiore e un’esposizione della sua popolazione elevatissima deve assumere un ruolo leader in Europa affinché si creino le condizioni perché ciò avvenga”.
“Il Mediterraneo è casa nostra e la qualità dell’aria che vi si respira deve essere protetta”, aggiunge Angela Missoni, direttrice creativa Missoni e presidente della giuria di #UNMAREDIFUMO. “Un’industria del mare non sostenibile non è compatibile con la tutela della salute delle persone, il futuro del nostro pianeta e l’ambiente fragile che il Mediterraneo rappresenta”.
“L’Italia deve inoltre ripensare all’importanza della pianificazione e dello sviluppo strategico delle città, valutando gli impatti ambientali della portualità con maggiore attenzione”, conclude Jane da Mosto, co fondatrice dell’ong We are Here Venice, che ha contribuito alla realizzazione del concorso.
I VINCITORI E LA GIURIA Le foto che immortalano l’inquinamento navale per #UNMAREDIFUMO sono arrivate da tutta Italia e anche dall’estero. Ritraggono traghetti, porta container e navi da crociera, con camini fumanti sotto le finestre delle nostre case o in mare aperto. Tra di esse, ne sono state selezionate 8, che riceveranno i premi offerti dalla Scuola di Mare Santa Teresa, Patagonia, il Giornale della Vela e BIOECOGEO.
Primo classificato è uno scatto di Alessandro Fosca, di Cattolica (RN), realizzato al porto di Livorno.
A scegliere le foto premiate è stata una giuria composta da Angela Missoni, direttrice creativa Missoni, Taiye Selasi, scrittrice, Jeff Goodell, giornalista Rolling Stone magazine e autore di “The water will come: Rising Seas, Sinking Cities, and the Remaking of the Civilised World”; Lidia Fersuoch, presidente Italia Nostra – Venezia, e Marta Weiss, curatrice della sezione fotografia del Victoria & Albert Museum di Londra, che ha sottolineato “Nel valutare le fotografie, ho tenuto conto nella valutazione il contrasto tra il luogo cittadino e l’inquinamento che lo affligge”.
I PROMOTORI E IL PROGETTO “FACCIAMO RESPIRARE IL MEDITERRANEO” #UNMAREDIFUMO è promosso da Cittadini per l’Ariacon il sostegno di We are here Venice – Coordinamento Livorno Porto Pulito – Italia Nostra Marche – Forum Ambientalista Civitavecchia – Comitato No Grandi Navi/Ambiente Venezia – Spezia Via Dal Carbone – Savona Porto Elettrico – Comitato Tutela Ambientale Genova Centro-Ovest- Peacelink.
Il progetto “Facciamo respirare il Mediterraneo” è invece sostenuto sostenuto dall’associazione tedesca NABU e coinvolge diverse associazioni di paesi europei che affacciano sul Mediterraneo. Per maggiori informazioni:www.cittadiniperlaria.org/il-progetto-facciamo-respirare-il-mediterraneo/
La raccolta di foto-denuncia non si ferma qui. Cittadini per l’aria invita tutti a mantenere alta l’attenzione su questo tema e a continuare ad inviare le foto più belle pubblicandole su Instagram e Twitter (#UNMAREDIFUMO) e condividendole con @citizensforair.
A questo link sono disponibili le foto vincitrici del concorso e l’elenco completo dei vincitori e dei premi: http://bit.ly/unmaredifumo_fotogallery
Milano 13 dicembre 2017
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L’impatto delle emissioni navali sulla qualità dell’aria che respiriamo viene quasi sempre ignorato. Eppure è altamente nocivo. Per gli uomini e per l’ambiente. Da oltre un anno, Cittadini per l’Aria onlus è impegnata nel progetto europeo“Facciamo respirare il Mediterraneo” per chiedere misure urgenti che limitino questa forma di inquinamento poco conosciuta e sensibilizzare l’opinione pubblica. Anche attraverso i social network e la fotografia.
Il concorso fotografico #UNMAREDIFUMO, promosso da Cittadini per l’Aria ha avuto centinaia di partecipanti. “Siamo contenti: è un segnale di attenzione importante e consapevolezza crescente”, spiega la presidente dell’associazione Anna Gerometta. “Il messaggio è chiaro. I cittadini chiedono alle istituzioni di affrontare il problema con urgenza: in palio c’è la salute di tutti noi”.
I DANNI L’inquinamento atmosferico prodotto dalle navi anche a molte miglia dalla costa viene trasportato dal vento sulla terraferma per centinaia di chilometri e peggiora la qualità dell’aria che respiriamo. Le emissioni navali soffocano le città di porto peggiorando la salute di chi vi abita e causando morti premature. In Europa, si calcola siano 50mila ogni anno. Le emissioni navali, inoltre, sono responsabili, a livello globale, del 2,5% dei gas climalteranti. E sono in netta crescita: secondo recenti stime, entro il 2050 aumenteranno in una misura che si aggira fra il 50% al 250%.
Dal 2015, con l’entrata in vigore della nuova Direttiva del Consiglio relativa al tenore di zolfo dei combustibili per uso marittimo (Direttiva 2012/33/EU) le navi nel Mar Baltico, nel Mare del Nord e nella Manica devono usare carburanti il cui tenore di zolfo non sia superiore allo 0.10%. Queste norme hanno già, in poco più di un anno, dimezzato le concentrazioni di zolfo nelle aree interessate dell’Europa del Nord. Nel Mediterraneo, invece, le navi utilizzano carburanti il cui tenore di zolfo può raggiungere addirittura il 3,5%. E non utilizzano praticamente alcun sistema di riduzione delle emissioni. A parità di distanza percorsa, una nave da crociera emette inquinanti atmosferici pari a 5 milioni di automobili.
LE PROPOSTE Cittadini per l’Aria chiede che le emissioni in mare vengano ridotte per legge, così come accade per i mezzi di terra. “Vogliamo che, anche nel nostro Mediterraneo, vengano adottate normative per garantire l’utilizzo di carburanti più puliti, l’adozione di tecnologie e sistemi di riduzione delle emissioni, come la riduzione della velocità e la modulazione delle rotte per utilizzare le correnti”, spiega Gerometta.
“I paesi europei del bacino del Mediterraneo – prosegue la presidente di Cittadini per l’Aria – devono intervenire facendo sì che si istituisca un’area a controllo delle emissioni anche nel Mediterraneo, come già esiste nel Mare del Nord. E l’Italia, che ha l’estensione delle coste maggiore e un’esposizione della sua popolazione elevatissima deve assumere un ruolo leader in Europa affinché si creino le condizioni perché ciò avvenga”.
“Il Mediterraneo è casa nostra e la qualità dell’aria che vi si respira deve essere protetta”, aggiunge Angela Missoni, direttrice creativa Missoni e presidente della giuria di #UNMAREDIFUMO. “Un’industria del mare non sostenibile non è compatibile con la tutela della salute delle persone, il futuro del nostro pianeta e l’ambiente fragile che il Mediterraneo rappresenta”.
“L’Italia deve inoltre ripensare all’importanza della pianificazione e dello sviluppo strategico delle città, valutando gli impatti ambientali della portualità con maggiore attenzione”, conclude Jane da Mosto, co fondatrice dell’ong We are Here Venice, che ha contribuito alla realizzazione del concorso.
I VINCITORI E LA GIURIA Le foto che immortalano l’inquinamento navale per #UNMAREDIFUMO sono arrivate da tutta Italia e anche dall’estero. Ritraggono traghetti, porta container e navi da crociera, con camini fumanti sotto le finestre delle nostre case o in mare aperto. Tra di esse, ne sono state selezionate 8, che riceveranno i premi offerti dalla Scuola di Mare Santa Teresa, Patagonia, il Giornale della Vela e BIOECOGEO.
Primo classificato è uno scatto di Alessandro Fosca, di Cattolica (RN), realizzato al porto di Livorno.
A scegliere le foto premiate è stata una giuria composta da Angela Missoni, direttrice creativa Missoni, Taiye Selasi, scrittrice, Jeff Goodell, giornalista Rolling Stone magazine e autore di “The water will come: Rising Seas, Sinking Cities, and the Remaking of the Civilised World”; Lidia Fersuoch, presidente Italia Nostra – Venezia, e Marta Weiss, curatrice della sezione fotografia del Victoria & Albert Museum di Londra, che ha sottolineato “Nel valutare le fotografie, ho tenuto conto nella valutazione il contrasto tra il luogo cittadino e l’inquinamento che lo affligge”.
I PROMOTORI E IL PROGETTO “FACCIAMO RESPIRARE IL MEDITERRANEO” #UNMAREDIFUMO è promosso da Cittadini per l’Ariacon il sostegno di We are here Venice – Coordinamento Livorno Porto Pulito – Italia Nostra Marche – Forum Ambientalista Civitavecchia – Comitato No Grandi Navi/Ambiente Venezia – Spezia Via Dal Carbone – Savona Porto Elettrico – Comitato Tutela Ambientale Genova Centro-Ovest- Peacelink.
Il progetto “Facciamo respirare il Mediterraneo” è invece sostenuto sostenuto dall’associazione tedesca NABU e coinvolge diverse associazioni di paesi europei che affacciano sul Mediterraneo. Per maggiori informazioni:www.cittadiniperlaria.org/il-progetto-facciamo-respirare-il-mediterraneo/
La raccolta di foto-denuncia non si ferma qui. Cittadini per l’aria invita tutti a mantenere alta l’attenzione su questo tema e a continuare ad inviare le foto più belle pubblicandole su Instagram e Twitter (#UNMAREDIFUMO) e condividendole con @citizensforair.
A questo link sono disponibili le foto vincitrici del concorso e l’elenco completo dei vincitori e dei premi: http://bit.ly/unmaredifumo_fotogallery
Milano 13 dicembre 2017
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L’impatto delle emissioni navali sulla qualità dell’aria che respiriamo viene quasi sempre ignorato. Eppure è altamente nocivo. Per gli uomini e per l’ambiente. Da oltre un anno, Cittadini per l’Aria onlus è impegnata nel progetto europeo“Facciamo respirare il Mediterraneo” per chiedere misure urgenti che limitino questa forma di inquinamento poco conosciuta e sensibilizzare l’opinione pubblica. Anche attraverso i social network e la fotografia.
Il concorso fotografico #UNMAREDIFUMO, promosso da Cittadini per l’Aria ha avuto centinaia di partecipanti. “Siamo contenti: è un segnale di attenzione importante e consapevolezza crescente”, spiega la presidente dell’associazione Anna Gerometta. “Il messaggio è chiaro. I cittadini chiedono alle istituzioni di affrontare il problema con urgenza: in palio c’è la salute di tutti noi”.
I DANNI L’inquinamento atmosferico prodotto dalle navi anche a molte miglia dalla costa viene trasportato dal vento sulla terraferma per centinaia di chilometri e peggiora la qualità dell’aria che respiriamo. Le emissioni navali soffocano le città di porto peggiorando la salute di chi vi abita e causando morti premature. In Europa, si calcola siano 50mila ogni anno. Le emissioni navali, inoltre, sono responsabili, a livello globale, del 2,5% dei gas climalteranti. E sono in netta crescita: secondo recenti stime, entro il 2050 aumenteranno in una misura che si aggira fra il 50% al 250%.
Dal 2015, con l’entrata in vigore della nuova Direttiva del Consiglio relativa al tenore di zolfo dei combustibili per uso marittimo (Direttiva 2012/33/EU) le navi nel Mar Baltico, nel Mare del Nord e nella Manica devono usare carburanti il cui tenore di zolfo non sia superiore allo 0.10%. Queste norme hanno già, in poco più di un anno, dimezzato le concentrazioni di zolfo nelle aree interessate dell’Europa del Nord. Nel Mediterraneo, invece, le navi utilizzano carburanti il cui tenore di zolfo può raggiungere addirittura il 3,5%. E non utilizzano praticamente alcun sistema di riduzione delle emissioni. A parità di distanza percorsa, una nave da crociera emette inquinanti atmosferici pari a 5 milioni di automobili.
LE PROPOSTE Cittadini per l’Aria chiede che le emissioni in mare vengano ridotte per legge, così come accade per i mezzi di terra. “Vogliamo che, anche nel nostro Mediterraneo, vengano adottate normative per garantire l’utilizzo di carburanti più puliti, l’adozione di tecnologie e sistemi di riduzione delle emissioni, come la riduzione della velocità e la modulazione delle rotte per utilizzare le correnti”, spiega Gerometta.
“I paesi europei del bacino del Mediterraneo – prosegue la presidente di Cittadini per l’Aria – devono intervenire facendo sì che si istituisca un’area a controllo delle emissioni anche nel Mediterraneo, come già esiste nel Mare del Nord. E l’Italia, che ha l’estensione delle coste maggiore e un’esposizione della sua popolazione elevatissima deve assumere un ruolo leader in Europa affinché si creino le condizioni perché ciò avvenga”.
“Il Mediterraneo è casa nostra e la qualità dell’aria che vi si respira deve essere protetta”, aggiunge Angela Missoni, direttrice creativa Missoni e presidente della giuria di #UNMAREDIFUMO. “Un’industria del mare non sostenibile non è compatibile con la tutela della salute delle persone, il futuro del nostro pianeta e l’ambiente fragile che il Mediterraneo rappresenta”.
“L’Italia deve inoltre ripensare all’importanza della pianificazione e dello sviluppo strategico delle città, valutando gli impatti ambientali della portualità con maggiore attenzione”, conclude Jane da Mosto, co fondatrice dell’ong We are Here Venice, che ha contribuito alla realizzazione del concorso.
I VINCITORI E LA GIURIA Le foto che immortalano l’inquinamento navale per #UNMAREDIFUMO sono arrivate da tutta Italia e anche dall’estero. Ritraggono traghetti, porta container e navi da crociera, con camini fumanti sotto le finestre delle nostre case o in mare aperto. Tra di esse, ne sono state selezionate 8, che riceveranno i premi offerti dalla Scuola di Mare Santa Teresa, Patagonia, il Giornale della Vela e BIOECOGEO.
Primo classificato è uno scatto di Alessandro Fosca, di Cattolica (RN), realizzato al porto di Livorno.
A scegliere le foto premiate è stata una giuria composta da Angela Missoni, direttrice creativa Missoni, Taiye Selasi, scrittrice, Jeff Goodell, giornalista Rolling Stone magazine e autore di “The water will come: Rising Seas, Sinking Cities, and the Remaking of the Civilised World”; Lidia Fersuoch, presidente Italia Nostra – Venezia, e Marta Weiss, curatrice della sezione fotografia del Victoria & Albert Museum di Londra, che ha sottolineato “Nel valutare le fotografie, ho tenuto conto nella valutazione il contrasto tra il luogo cittadino e l’inquinamento che lo affligge”.
I PROMOTORI E IL PROGETTO “FACCIAMO RESPIRARE IL MEDITERRANEO” #UNMAREDIFUMO è promosso da Cittadini per l’Ariacon il sostegno di We are here Venice – Coordinamento Livorno Porto Pulito – Italia Nostra Marche – Forum Ambientalista Civitavecchia – Comitato No Grandi Navi/Ambiente Venezia – Spezia Via Dal Carbone – Savona Porto Elettrico – Comitato Tutela Ambientale Genova Centro-Ovest- Peacelink.
Il progetto “Facciamo respirare il Mediterraneo” è invece sostenuto sostenuto dall’associazione tedesca NABU e coinvolge diverse associazioni di paesi europei che affacciano sul Mediterraneo. Per maggiori informazioni:www.cittadiniperlaria.org/il-progetto-facciamo-respirare-il-mediterraneo/
La raccolta di foto-denuncia non si ferma qui. Cittadini per l’aria invita tutti a mantenere alta l’attenzione su questo tema e a continuare ad inviare le foto più belle pubblicandole su Instagram e Twitter (#UNMAREDIFUMO) e condividendole con @citizensforair.
A questo link sono disponibili le foto vincitrici del concorso e l’elenco completo dei vincitori e dei premi: http://bit.ly/unmaredifumo_fotogallery
Milano 13 dicembre 2017
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L’impatto delle emissioni navali sulla qualità dell’aria che respiriamo viene quasi sempre ignorato. Eppure è altamente nocivo. Per gli uomini e per l’ambiente. Da oltre un anno, Cittadini per l’Aria onlus è impegnata nel progetto europeo“Facciamo respirare il Mediterraneo” per chiedere misure urgenti che limitino questa forma di inquinamento poco conosciuta e sensibilizzare l’opinione pubblica. Anche attraverso i social network e la fotografia.
Il concorso fotografico #UNMAREDIFUMO, promosso da Cittadini per l’Aria ha avuto centinaia di partecipanti. “Siamo contenti: è un segnale di attenzione importante e consapevolezza crescente”, spiega la presidente dell’associazione Anna Gerometta. “Il messaggio è chiaro. I cittadini chiedono alle istituzioni di affrontare il problema con urgenza: in palio c’è la salute di tutti noi”.
I DANNI L’inquinamento atmosferico prodotto dalle navi anche a molte miglia dalla costa viene trasportato dal vento sulla terraferma per centinaia di chilometri e peggiora la qualità dell’aria che respiriamo. Le emissioni navali soffocano le città di porto peggiorando la salute di chi vi abita e causando morti premature. In Europa, si calcola siano 50mila ogni anno. Le emissioni navali, inoltre, sono responsabili, a livello globale, del 2,5% dei gas climalteranti. E sono in netta crescita: secondo recenti stime, entro il 2050 aumenteranno in una misura che si aggira fra il 50% al 250%.
Dal 2015, con l’entrata in vigore della nuova Direttiva del Consiglio relativa al tenore di zolfo dei combustibili per uso marittimo (Direttiva 2012/33/EU) le navi nel Mar Baltico, nel Mare del Nord e nella Manica devono usare carburanti il cui tenore di zolfo non sia superiore allo 0.10%. Queste norme hanno già, in poco più di un anno, dimezzato le concentrazioni di zolfo nelle aree interessate dell’Europa del Nord. Nel Mediterraneo, invece, le navi utilizzano carburanti il cui tenore di zolfo può raggiungere addirittura il 3,5%. E non utilizzano praticamente alcun sistema di riduzione delle emissioni. A parità di distanza percorsa, una nave da crociera emette inquinanti atmosferici pari a 5 milioni di automobili.
LE PROPOSTE Cittadini per l’Aria chiede che le emissioni in mare vengano ridotte per legge, così come accade per i mezzi di terra. “Vogliamo che, anche nel nostro Mediterraneo, vengano adottate normative per garantire l’utilizzo di carburanti più puliti, l’adozione di tecnologie e sistemi di riduzione delle emissioni, come la riduzione della velocità e la modulazione delle rotte per utilizzare le correnti”, spiega Gerometta.
“I paesi europei del bacino del Mediterraneo – prosegue la presidente di Cittadini per l’Aria – devono intervenire facendo sì che si istituisca un’area a controllo delle emissioni anche nel Mediterraneo, come già esiste nel Mare del Nord. E l’Italia, che ha l’estensione delle coste maggiore e un’esposizione della sua popolazione elevatissima deve assumere un ruolo leader in Europa affinché si creino le condizioni perché ciò avvenga”.
“Il Mediterraneo è casa nostra e la qualità dell’aria che vi si respira deve essere protetta”, aggiunge Angela Missoni, direttrice creativa Missoni e presidente della giuria di #UNMAREDIFUMO. “Un’industria del mare non sostenibile non è compatibile con la tutela della salute delle persone, il futuro del nostro pianeta e l’ambiente fragile che il Mediterraneo rappresenta”.
“L’Italia deve inoltre ripensare all’importanza della pianificazione e dello sviluppo strategico delle città, valutando gli impatti ambientali della portualità con maggiore attenzione”, conclude Jane da Mosto, co fondatrice dell’ong We are Here Venice, che ha contribuito alla realizzazione del concorso.
I VINCITORI E LA GIURIA Le foto che immortalano l’inquinamento navale per #UNMAREDIFUMO sono arrivate da tutta Italia e anche dall’estero. Ritraggono traghetti, porta container e navi da crociera, con camini fumanti sotto le finestre delle nostre case o in mare aperto. Tra di esse, ne sono state selezionate 8, che riceveranno i premi offerti dalla Scuola di Mare Santa Teresa, Patagonia, il Giornale della Vela e BIOECOGEO.
Primo classificato è uno scatto di Alessandro Fosca, di Cattolica (RN), realizzato al porto di Livorno.
A scegliere le foto premiate è stata una giuria composta da Angela Missoni, direttrice creativa Missoni, Taiye Selasi, scrittrice, Jeff Goodell, giornalista Rolling Stone magazine e autore di “The water will come: Rising Seas, Sinking Cities, and the Remaking of the Civilised World”; Lidia Fersuoch, presidente Italia Nostra – Venezia, e Marta Weiss, curatrice della sezione fotografia del Victoria & Albert Museum di Londra, che ha sottolineato “Nel valutare le fotografie, ho tenuto conto nella valutazione il contrasto tra il luogo cittadino e l’inquinamento che lo affligge”.
I PROMOTORI E IL PROGETTO “FACCIAMO RESPIRARE IL MEDITERRANEO” #UNMAREDIFUMO è promosso da Cittadini per l’Ariacon il sostegno di We are here Venice – Coordinamento Livorno Porto Pulito – Italia Nostra Marche – Forum Ambientalista Civitavecchia – Comitato No Grandi Navi/Ambiente Venezia – Spezia Via Dal Carbone – Savona Porto Elettrico – Comitato Tutela Ambientale Genova Centro-Ovest- Peacelink.
Il progetto “Facciamo respirare il Mediterraneo” è invece sostenuto sostenuto dall’associazione tedesca NABU e coinvolge diverse associazioni di paesi europei che affacciano sul Mediterraneo. Per maggiori informazioni:www.cittadiniperlaria.org/il-progetto-facciamo-respirare-il-mediterraneo/
La raccolta di foto-denuncia non si ferma qui. Cittadini per l’aria invita tutti a mantenere alta l’attenzione su questo tema e a continuare ad inviare le foto più belle pubblicandole su Instagram e Twitter (#UNMAREDIFUMO) e condividendole con @citizensforair.
A questo link sono disponibili le foto vincitrici del concorso e l’elenco completo dei vincitori e dei premi: http://bit.ly/unmaredifumo_fotogallery
Milano 13 dicembre 2017
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