L’Osella d’Oro è uno degli appuntamenti più tradizionali a Venezia, nata verso l’anno 1000 quando il Doge lanciava un anello in acqua per celebrare lo sposalizio con il mare, simbolizzando l’intimo legame tra la città e le sue acque.
Dalle acque Venezia era sorta; sul mare la città aveva trovato le sue fortune e la sua gloria. Il privilegio di sposare il mare era stato conferito dal Papa Alessandro III nel XII secolo: Desponsamus Te mare in signum vero et prepetuo dominio.
Il Doge, a bordo del Bucintoro, il patriziato e degli ospiti illustri, insieme al Patriarca, e con il seguito di tutti i navigli sontuosamente addobbati, si recavano alla Bocca di Porto del Lido per celebrare la più significativa e importante festa veneziana.
Dopo la fine della Repubblica, l’iniziativa è stata tralasciata fino al 1965 quando un gruppo di veneziani animati da un forte senso civico e una passione per la storia della Serenissima ha deciso di ripristinarla per il suo forte significato, anche in tempi presenti.
Ogni anno 3 premi sono destinati ad enti, istituzioni e privati che, con la loro attività nella cultura, per l’artigianato e nel commercio, hanno “dato lustro” alla città. L’Osella è una moneta d’oro derivante dai tempi della Repubblica quando i Dogi hanno dovuto smettere di regalare anatre palustre ai nobili del Maggior Consiglio per mancanza di diponibilità e invece coniavano le monete nello Zecco di Venezia.
Quest’anno, oltre a Jane da Mosto, sono stati premiati Maestro Saverio Pastor (forcolaio) e Prof. Michele Bugliesi, Rettore Università Ca’Foscari di Venezia.
MOTIVAZIONI: JANE DA MOSTO – Premio per il settore Cultura e Salvaguardia
in ragione della costante e personale dedizione ad ogni iniziativa attenta, nella vita culturale della città, alla salvaguardia di Venezia e della sua delicato tessuto umano e sociale, alla salvaguardia della sua Laguna e del suo straordinario ambiente, impegnata con i comitati Venice in Peril Fund, We are here Venice, e Venezia è Laguna, quali espressioni di amore e sensibilità per la conservazione nel mondo della cultura e della ricerca scientifica per Venezia anche in ambito internazionale, affinché questo patrimonio a noi trasmesso dai veneziani antichi venga preservato nei suoi valori alle future generazioni.
MOTIVAZIONI: SAVERIO PASTOR – Premio per il settore Attività produttive e dell’artigianato
Veneziano, per la dedizione e l’impegno di lavoro nel settore del tradizionale ed antichissimo mestiere del Maestro Remer, appreso nella bottega del maestro Bepi Carli e trasmesso ai propri allievi, divenuto decano dei Remeri Veneziani, anche in qualità di storico Presidente dell’associazione El Felze, che riunisce i mestieri tradizionali legati alla conservazione della Gondola e alle conoscenze salvaguardate di queste antiche artiper le future generazioni.
MOTIVAZIONI: MICHELE BUGLIESI – Premio per il settore Attività istituzionali e della Cultura
in ragione delle iniziative anche con personale dedizione, quale Rettore dell’Università Venezia Ca’ Foscari, per il costante impegno dell’istituto, fondamentale presenza culturale ed espressione ai massimi livelli internazionali del mondo della cultura e della ricerca scientifica a Venezia, nonchè officina di apprendimento per generazioni di studenti, sempre più attenta ed inserita nel tessuto cittadino, con scelte di conservazione e valorizzazione delle strutture antiche delle sedi universitarie, disponibile ad aprire le sue aule di rappresentanza ad iniziative espressione della vita culturale della città.
Per approfondimento: leggi l’articolo dell’Associazione Settemari, su Venezia blog e su Artnewspaper.
ESTRATTO DEL DISCORSO DI JANE DA MOSTO IN SEDE DI PREMIAZIONE, Sala dello Scrutinio – Palazzo Ducale, 27.5.2017
Sono profondamente commossa e molto felice di accettare il Premio Osella d’Oro.
Lo faccio per conto di molte persone, prima di tutto l’intero comitato Festa della Sensa per aver pensato a me, e la mia intera famiglia perché spesso deve fare a meno di me!
Tra gli ospiti qui oggi ci sono alcune persone che hanno sostenuto i miei tentativi di mettere la conoscenza scientifica a disposizione di chi deve saper prendere le decisioni a favore di Venezia e della sua Laguna. Ci sono anche degli amici esperti di comunicazioni e amici artisti che ci aiutano nella divulgazione.
Data la complessità del territorio in cui viviamo, uno dei miei scopi è quello di incoraggiare i cittadini a meglio comprendere i fattori determinanti per la qualità della vita in città, insieme ai limiti del possibile in termini economici, sociali e ambientali. Questo ci permette di partecipare più consapevolmente e in modo più efficace alle scelte politiche.
We are here Venice non è un fabbrica di “rompiscatole” ma vuole essere un incubatore di cittadini che valorizza la loro esperienza, la loro saggezza e i loro saperi.
Di Venezia ormai ne è rimasta poca (e la necessità di accrescere la popolazione residente è prioritaria), ma il suo valore rimane comunque inestimabile in termini di storia, cultura, civiltà e soprattutto della sua natura resiliente.
Venezia è spesso considerata uno specchio sul/del mondo; molte delle nostre problematiche si manifestano anche su scala globale. Abbiamo il privilegio di vivere qui e di vedere tutto in maniera ravvicinata. Se non riusciamo noi a salvare Venezia, come potrà salvarsi il mondo intero?
Jane Da Mosto, Venezia, 27.5.2017