È stata una lunga attesa da quando il Comitatone (il comitato interministeriale per la progettazione, il coordinamento e il monitoraggio della salvaguardia della Laguna di Venezia) si è riunito l’ultima volta in agosto 2014, e ora la soluzione definita è quanto mai elusiva, nonostante il Ministro delle Infrastrutture, il Presidente dell’Autorità Portuale e il Sindaco stiano cercando di fare credere che il problema sia stato risolto e un numero sorprendente di giornalisti e commentatori abbiano prodotto titoli celebrativi. Questo diagramma mostra perchè il piano del governo per rimuovere le navi da crociera dal Bacino di San Marco non è convincente:
1. si applica solo alle navi più grandi di 55,000t (tutto invariato per il resto dei casi);
2. ci vorranno molti anni per mettere in pratica soluzioni alternative e ci sono molte incertezze di carattere tecnico;
3. c’è la possibilità che il terminal passeggeri rimanga dove si trova attualmente, con il conseguente perdurare dei problemi di inquinamento dell’aria (nell’assenza totale di un piano per fornire elettricità alle navi, per evitare che tengano i loro motori costantemente accesi anche durante la sosta in porto)
4. il nuovo terminal sarà a Marghera, il che comporta continui attraversamenti delle navi all’interno della laguna (esacerbando i già esistenti problemi di stabilità fisica e funzionalità ecologica).
5. le istituzioni stanno ignorando l’interesse pubblico riguardo alla questione, non in ultimo, i risultati del “referendum popolare” condotto a giugno 2017 dal Comitato No Grandi Navi, che ha visto il 98% dei Veneziani votare contro le navi da crociera all’interno della Laguna di Venezia.
Il futuro di Venezia dipende dalla salute della laguna e Venezia dovrebbe piuttosto ricercare alternative economiche al turismo di massa associato alle navi da crociera.