Solo Transitori è una campagna che raccoglie dati, analisi ed esperienze personali a proposito del tema della residenzialità a Venezia. Gli abitanti sono fondamentali per la sopravvivenza della città, ma a Venezia il loro numero è costantemente in declino anche a causa della difficoltà a trovare un’abitazione accessibile.
Le esperienze dei residenti si intrecciano con temi complessi quali la pressione turistica sul mercato immobiliare, la popolazione studentesca e le politiche abitative messe in campo dalle istituzioni.
Solo Transitori sviluppa questa tematica attraverso delle affissioni cittadine e una pagina online, dove poter condividere la propria storia riguardo alla ricerca di una soluzione abitativa a Venezia.
Solo Transitori è un progetto in collaborazione con Maria Fiano e Giacomo Salerno di Ocio e Francesco Bevilacqua.
ULTIMO AGGIORNAMENTO RELATIVO ALLA COLLABORAZIONE CON ATA:
We are here Venice sostiene la campagna di Alta Tensione Abitativa per limitare a livello nazionale la diffusione incontrollata delle locazioni brevi, al fine di salvaguardare la residenzialità.
Sabato 18 marzo 2023 presso l’Istituto Veneto si è tenuto l’Incontro Internazionale delle città ad Alta Tensione Abitativa per presentare la proposta di legge nazionale che consenta di regolamentare le locazioni brevi turistiche e di sostenere la residenzialità. La proposta è frutto di un lungo lavoro condiviso di giuristi, architetti, urbanisti e abitanti.
Presentata il 6 marzo 2022 al Teatro Toniolo di Mestre in occasione della proiezione del film di Andrea Segre “Welcome Venice”, la proposta è stata modificata e affinata in un percorso collettivo e condiviso con altre città (amministratori, esperti, abitanti) che sentono l’esigenza di regolamentare il fenomeno, di cui si presentano gli esiti.
FOCUS EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA (Celestia/Santa Marta):
L’edilizia residenziale pubblica è un importante baluardo del diritto all’abitare. È quindi necessario invertire la tendenza al disinvestimento, che invece appare confermata anche dall’ultima legge regionale n. 39/2017. È essenziale portare gli investimenti pubblici per la casa almeno a livello europeo e adottare misure urgenti per la calmierazione generale dei costi dell’abitare, arrestando la vendita del patrimonio ERP, procedendo alla manutenzione degli alloggi e all’assegnazione del patrimonio ERP attualmente sfitto.
CELESTIA:
Nell’immobile della ex Scuola Meccanici alla Celestia sono previsti 60 alloggi per “una nuova residenza sociale”. Il progetto non è mai stato avviato a causa “dei ritardi nell’emanazione dei decreti attuativi previsti dalla normativa per il completamento del c. d. “federalismo demaniale”, che riguarda il trasferimento di immobili dallo Stato al Comune” (Nota del Comune di Venezia, prot. nr. 270746 del 17 giugno 2013). A distanza di 9 anni la situazione dell’immobile risulta invariata.
SANTA MARTA:
ERP (Edilizia Residenziale Pubblica) a Santa Marta: sulla base degli ultimi dati disponibili del patrimonio ATER, non recentissimi, i sopralluoghi a Santa Marta hanno verificato assieme agli/lle abitanti lo stato di fatto del patrimonio pubblico gestito da questo Ente. In totale si sono censiti 261 alloggi ATER, variamente distribuiti, di cui ben 52 non assegnati. Si tratta di circa il 20% di patrimonio pubblico che giace inutilizzato, spesso ancora in discrete condizioni ed abitabile con piccoli interventi.
Fonte OCIO
FOCUS EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA (Quintavalle/Casette):
“Gli investimenti Ater* per le manutenzioni edilizie degli alloggi della città insulare crollano dai più di 18 milioni di euro del 2009 ai 3,2 del 2018 e molte abitazioni anno dopo anno vengono alienate: più di 360 negli ultimi 10 anni e il nuovo piano vendite dell’ATER prevede ulteriori 828 alienazioni nel Comune.”
Fonte: OCIO
*Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale
QUINTAVALLE:
Il quartiere di Quintavalle a Castello viene edificato dalla Commissione nel 1909 sopra un’area di circa 5000 metri quadri, coltivata a orti e di un vecchio bagno popolare: era composto da nove fabbricati (ancora oggi esistenti) per un totale di 84 appartamenti e 4 botteghe. Con la costituzione nel 1914 dell’Istituto Autonomo Case Popolari (IACP), oggi ATER, il Comune decide di trasferire al nuovo istituto alcune aree fabbricabili e 686 alloggi costruiti dalla Commissione a Venezia. Molti di questi alloggi sono sottratti all’assegnazione e risultano quindi chiusi. I lavori di manutenzione di quelli assegnati spesso sono stati effettuati dai locatari.
CASETTE:
Le Casette in Giudecca sono un esempio di edilizia residenziale pubblica trascurata: negli anni 1942–43 lo Iacp, realizza nell’area prossima alla chiesa di Santa Eufemia, 9 fabbricati per poco meno di 200 alloggi. Oggi più di un centinaio di quelle abitazioni sono gestite da ATER di cui 58 assegnati e 63 formalmente sfitti.
FOCUS EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA (Ex Scalera/Ex Ospedaletto):
“Nelle capitali europee l’edilizia residenziale pubblica copre più del 20% della richiesta locativa, svolgendo un ruolo di calmiere del mercato. A Venezia questo ruolo di calmiere dei canoni di mercato, pur probabilmente insufficiente data la pressione del mercato turistico, non solo non viene svolto, ma pure la modesta offerta, pari a circa l’8%, è in via di dismissione.” (Fonte OCIO, Abitare la città)
SOLO TRANSITORI mette in luce due dei progetti di edilizia convenzionata che si sono arenati in via di finalizzazione (EX SCALERA) o che non sono mai partiti (EX OSPEDALETTO), nonostante il limite temporale – ormai prossimo, nel 2025 – di destinazione d’uso ad affitto calmierato.
EX SCALERA:
La vicenda dell’ex Scalera si inserisce in un contesto più ampio, quello della concessione alla società Acqua Marcia dell’area della Giudecca che insiste sull’ex Molino Stucky. A fine anni ’90 la società, in cambio della convenzione che agevola il restauro dello Stucky, si impegna a realizzare 50 unità abitative e a cedere metà degli alloggi costruiti al Comune affinché possa venderli a prezzo convenzionato. Nel 2009 il Comune pubblica il bando per la vendita dei 25 alloggi e rispondono 52 nuclei familiari, versando un anticipo di 10 mila euro. I lavori per la realizzazione del complesso residenziale iniziano tra il 2010 e il 2011 e il Comune estrae a sorte i vincitori. Tre anni dopo l’impresa di costruzione, la ditta Tasca, interrompe i lavori di costruzione a causa dell’insolvenza della proprietà. Acqua Marcia viene sciolta e il suo compendio immobiliare messo in vendita. Gli alloggi, semi costruiti, sono tutt’oggi abbandonati.
EX OSPEDALETTO:
Un progetto di social housing del 1999, tra Barbaria de le Tole e Fondamente Nove a Castello, approvato nell’ambito del programma Starr di assistenza sociale territoriale dell’Ire. Un’area di 86mila mt³ destinata a zona residenziale a canone calmierato, da una delibera del 2013 e approvata per scadenza dei termini nel 2015 per 120 appartamenti. La destinazione d’uso per le case ad affitti calmierati resterà fino al 2025, ma al momento il progetto è fermo.