Il progetto WaterLANDS, superata una competitiva selezione nell’ambito del programma Horizon 2020 nell’ambito del New Green Deal europeo, è stato interamente finanziato dalla Commissione europea con oltre 23 milioni di euro e ha, come come unici partner italiani, We are here Venice e l’Università Ca Foscari. Con questi fondi si svilupperanno soluzioni che potranno essere applicate in aree diverse e più ampie a partire dai 6 siti europei selezionati, tra cui Venezia.
WaterLANDS intende portare attenzione alla qualità dell’ecosistema lagunare, coinvolgendo la comunità locale nonché attori istituzionali ed economici. Si lavorerà per accelerare e migliorare la rigenerazione di tutta la laguna, ottimizzando il processo di colonizzazione da parte di specie tipiche delle barene, per massimizzare prestazioni ecologiche specialmente in termini di sequestro del carbonio, purificazione dell’acqua, e ripristino della biodiversità.
We are here Venice si occuperà di tutto ciò che concerne la parte ecologica della ricerca scientifica legata al progetto.
“Questi temi sono inscindibili dalla missione di WahV – commenta Jane da Mosto – e abbiamo un’ottima base conoscitiva del territorio da cui partire e potremo inoltre continuare il lavoro anche dopo il termine del progetto europeo”.
Oltre al lavoro sul campo, sono previste attività con le comunità e gli stakeholders. Degli aspetti economici, si occuperà il Dipartimento di Economia di Ca’ Foscari.
Il progetto partirà a dicembre 2021 e sarà coordinato dallo University College di Dublino. Ne fanno parte 32 organizzazioni tra ricerca, industria, istituzioni e non-profit, rappresentanti 13 paesi europei e il Regno Unito.
“Tentativi precedenti di recuperare zone umide sono stati spesso troppo localizzati o troppo frammentati per fare realmente la differenza nel ristabilire ecosistemi e specie – commenta il coordinatore del progetto, Craig Bullock, ricercatore allo University College Dublin – Con WaterLANDS l’ambizione è di creare assieme un modo più efficace per questo recupero che comprenda aspetti ecologici, sociali, gestionali e finanziari, per connettere habitat e comunità in tutta Europa, assicurando ad entrambi benessere per molte generazioni a venire”.